Per favorire la trasformazione digitale delle aziende italiane, nella legge di Bilancio 2019 tornano due strategiche agevolazioni: iperammortamento e bonus formazione.

 

Il Bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2019 (Legge n. 145/2018,commi da 60 a 65) ha prorogato l’iperammortamento per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi ad alto contenuto tecnologico e digitale secondo il modello Industria 4.0.

 

La nuova proroga dell’iperammortamento
La Legge di Bilancio 2019 è intervenuta sulle disposizioni della Legge 232/2016 (articolo 1, comma 9), estendendo l’agevolazione anche agli investimenti in beni strumentali materiali nuovi, destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato, effettuati entro il 31 dicembre 2020, purché l’ordine sia stato accettato dal venditore e gli acconti (pari almeno al 20% del costo di acquisizione) siano stati pagati entro il 31 dicembre 2019.

 

Nuove maggiorazioni per le imprese italiane
Con la nuova Legge di Bilancio 2019, le agevolazioni a favore della trasformazione tecnologica e digitale vengono suddivise in tre scaglioni, in base all’ammontare dell’investimento:

  • 170% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 100% per gli investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro;
  • 50% per gli investimenti da 10 a 20 milioni di euro.

La Legge non prevede agevolazioni per gli investimenti superiori ai 20 milioni di €.

 

Superammortamento: beni immateriali (Software e Cloud)
Il super ammortamento 130% non è stato riconfermato con la nuova legge di bilancio 2019. Chi è interessato ad usufruire dell’agevolazione per i beni immateriali (software di gestione, produzione, monitoraggio, IoT, citati nell’Allegato B della legge di Bilancio 2017) potrà fare richiesta fino al 30 giugno 2019, solo se l’ordine di acquisto da parte del fornitore è stato accettato entro il 31 dicembre 2018 e solo se, sempre entro questa data, è stato effettuato il pagamento dell’acconto pari al 20%.

 

Come accedere alle agevolazioni?
Per accedere alle agevolazioni, l’impresa deve dimostrare che il bene acquisito rientra nell’elenco dell’Industria 4.0 e ne possiede tutte le caratteristiche richieste:

  • attraverso una dichiarazione del legale rappresentante;
  • attraverso una perizia tecnica giurata, rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale (iscritti nei rispettivi albi professionali), per i beni con un costo di acquisizione superiore a 500mila euro;
  • attraverso un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

 

 

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